Persone Trans di successo

Articoli che fanno ben sperare.

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    Principe (tigrotto) dei gentili mondi.

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    Ciao cari,
    vi propongo degli articoli riguardo la vita di persone che hanno affrontato la transizione verso il genere sentito come proprio e si sono affermate nel loro lavoro e nella vita privata, trovati in qualche ricerca sul web:
    http://ai.eecs.umich.edu/people/conway/TSs...TSgallery1.html

    http://ai.eecs.umich.edu/people/conway/TSs...s/TransMen.html

    Ci sono scienziati, attori, artisti.

    Della maggior parte di loro, può stupire il fatto che sia molto difficile intuire che fossero transgender, ma la cosa più importante che comunicano è, per me, che sia possibile essere Trans e avere una vita felice.

    Anche questi sono articoli un poco meno seri sull' argomento:
    www.oddee.com/item_98038.aspx
    www.tiptoptens.com/2012/01/19/10-be...were-born-male/

    E' tutto in inglese ma non sono molto difficili, secondo me, da leggere.

    Buon pomeriggio
    Vale la Tigra
     
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    Dimenticavo..per chi non vuole leggere in inglese c' è anche la traduzione in italiano.
    Basta cliccare la lingua a inizio pagina.
     
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  3. Ascilto Ariele Ila
     
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    La pagina sui ragazzi credo di averla consumata...anche se è virtuale -.-

    Mi ci sono imbattuta anni fa...quando ero in preda ai dubbi.
    Sono tutte bellissime storie!

    Balian Buschbaum :) la sua è una delle storie che mi hanno colpito di più!
     
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    Ma è bellissima la storia di Lynn,
    la fondatrice del sito.

    E' in inglese, leggila :)
    http://ai.eecs.umich.edu/people/conway/RetrospectiveT.html



    Lynn e' probabilmente il primo caso di donna transessuale che ha compiuto la transizione durante la fase pionieristica di questa terapia a mostrarsi in pubblico dopo un lungo periodo di chiusura e a raccontare la propria storia; l'intento e' di dare speranza alle transessuali piu' giovani, di mostrare ai genitori le possibilita' di felicita' per una figlia transessuale nel caso decidessero di fornirle supporto nel completare la transizione con successo relativamente presto nella vita, e di fornire motivi di ripensamento ai datori di lavoro che stessero pensando di licenziare qualcuno solo perche' e' transessuale.

    Un giorno, il cambio di sesso verra' visto non piu' come un evento triste o imbarazzante o tragico, ma come una cura quasi miracolosa per coloro che hanno avuto la sfortuna di venire identificati sessualmente in modo incorretto alla nascita. Lynn spera di vedere quel giorno con i propri occhi.


    Che belle parole..speriamo quel giorno arrivi.
     
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    Tra le storie raccontate nel post "Successful Transmen",
    segnalo alcune storie del passato ma molto toccanti:

    In particolare quella di Michael Dillon, che fu il primo a fare una transizione completa dal genere femminile al maschile.
    www.transgenderzone.com/features/michaeldillon.htm

    Nacque in una famiglia aristocratica, studiò medicina ed ebbe un unica storia d' amore, con una donna MTF, Roberta, che operò lui stesso.

    Dillon fu il primo a prendere testosterone e subì molti interventi per modificare il suo corpo.

    Quando la stampa scoprì il suo caso e ne fece oggetto di scalpore fuggì in India e visse come monaco buddista sino alla fine dei suoi giorni, anche se per lui non fu facile perché molti monasteri non accettavano persone del "terzo genere".

    Dalla sua storia è stato tratto un libro "The first made man".

    www.nytimes.com/2007/03/18/books/review/Roach.t.html
     
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    www.qualiafolk.com/2011/12/08/michael-dillon/
     
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    La storia di Charlie e della sua famiglia:

    La storia di "uno di noi". Poulson intraprende l'ultimo passo nella transizione da femmina a maschio (FtM)

    Seduto con sua madre, Charlie Poulson, laureato in Graphic Design, ascolta sua nonna Ruth parlare del suo recente acquisto: un Cd di Lady Gaga. L'atmosfera intima era allegra e piena di ilarità. Le costanti risate hanno fatto diventare le guance della madre dello stesso colore della sua maglia rosa.

    Seduto in mezzo a loro, è difficile immaginare che la famiglia potesse essere a proprio agio. Sembrerebbe che sia rimasta perfettamente intatta dalle difficoltà. Comunque, non è così, la famiglia ha combattuto una battaglia per l'identità e l'accettazione di essa che continua da quasi due decadi.

    Charles Edward Poulson, ventunenne dai penetranti occhi blu e dall'ombra della barba incolta, una volta era una femmina.

    Charlie è nato con il nome di Chloe, e sua madre amorevolmente descrive la bambina come molto femminile, con niente fuori dall'ordinario. Così fino a che la bambina compì 3 anni e fu capace di vestirsi da sola. Una maglietta e un paio di pantaloncini rimpiazzarono vestiti e fiocchi. Charlie sopprime un sorriso e con leggerezza alza gli occhi quando sua madre e sua nonna raccontano di un particolare vestito a fiori che fu messo da parte per un pigiama di Superman.
    "Non mi sono sentita di correggerlo - disse Suzanne Poulson Spooner, la madre di Charlie. - Quando crebbe, lo consideravo un maschiaccio."
    Quando giunse il momento di fare il Coming Cut alla famiglia, Charlie era molto ansioso, descrive il momento come un'esperienza terribile.

    Poi lo fece due volte.

    A 13 anni, Charlie disse a sua madre che era bisessuale - ma durò poche settimane fino a quando confrontandosi con lei venne fuori che, in effetti, solo le donne lo attraevano. Cominciò a riconoscersi come lesbica fino ai 19 anni. Dopo il suo Coming Out da lesbica le cose non andavano comunque bene. L'apparenza fisica cominciò a essere totalmente in disaccordo con il suo sentire interiore.
    "Nella mia testa pensavo di essere uomo ed era normale, ma sapevo che il mio aspetto era femminile, - spiega Charlie. - Quando qualcuno voleva sottolineare il fatto che fossi una femmina, non andavamo affatto d'accordo."
    Realizzando la lotta interiore e la sua voglia disperata di aiutare il figlio, Suzanne provò a parlargli. Nessuno dei due sapeva come cominciare il discorso e parlare delle emozioni che Poulson stava vivendo.
    "Non avevo il vocabolario giusto per capire e sapere dove si stava andando".
    Il vocabolario finalmente divenne accessibile durante il primo anno di College. Un amico postò un video su Youtube sul percorso di un uomo transgender. Charlie ricorda quanto era affascinato da quei video e quanto quei video erano vicini a lui. Cominciò a cercare e conoscere quello che identificava come "uomo trans": un FtM.

    A Marzo, Charlie, ha legalmente cambiato il suo nome in Charles Edward Poilson. Con la sua nuova identità, era ansioso di trovare il modo di allineare il suo corpo alla mente.

    Le canotte comprimenti erano una costante. Nascosta sotto le sue maglie, la canotta comprimeva il suo petto per farlo apparire piatto. La loro natura comprimente gli causò segni e qualche cicatrice sulle spalle e sui fianchi. Indipendentemente dal dolore, non portare la canotta non è mai stata un'opzione per lui.

    Poi, la canottiera non era più sufficiente, Charlie cominciò a fare le punture di Testosterone il 22 Dicembre 2010. Ogni mercoledì per i 2 anni passati, Charlie si è iniettato una siringa di testosterone nel muscolo della coscia.

    I cambiamenti erano molto lenti all'inizio. Prima la voce cominciò a diventare più profonda con il passare delle settimane e qualche pelo cominciò a segnare la crescita della barba. Oggi può orgogliosamente dire con una voce sensibilmente più bassa che può tranquillamente farsi crescere una bella barba.

    Il Testosterone non ha cambiato solo il corpo. La sua personalità ha seguito il suo fisico. Charlie si descrive come incapace di comunicare efficacemente con la propria famiglia. A parte queste battute d'arresto, è molto contento di poter condividere il suo percorso con la famiglia.

    A questo punto Charlie ha dovuto fronteggiare un nuovo dilemma. Mentre era entusiasta dei suoi cambiamenti, la famiglia stava ancora accettando di dire addio a Chloe. E' stata la parte più dura del percorso per lui e sua madre.
    "Ho dovuto sedermi e guardare le persone lasciare andare via Chloe, - disse. - La mia famiglia era ancora nel processo dell'elaborazione del lutto per aver perso una figlia, mentre io volevo andare avanti".
    Sentire le registrazioni con la voce di Chloe fa ancora piangere la madre.
    "Non c'era niente che non abbiamo amato e adorato di Chloe, - dice. - Quella piccola voce è ancora Chloe, è l'unica parte di lei che abbiamo lasciato".
    La sua famiglia ha lavorato sui piccoli cambiamenti - usando il nome Charlie al posto di Chloe e stando attenti ai pronomi. Quando queste cose divennero routine per la famiglia, Charlie decise di fare l'ultimo passo.

    L'intervento al petto è stato fatto dal Dr.Charles Garramone a Sunrise, FL. Quando scoprì che la chirurgia era plausibile, Charlie era in estasi. C'era un modo per "aggiustare" il suo corpo . Questo intervento gli garantiva la libertà dalle canotte, ma la famiglia era molto preoccupata.

    Sua madre lo descrive come il punto di non ritorno. Sua nonna ricorda quando gli chiese di non fare nessun cambiamento irreversibile fino ai 25 anni.
    "Era una richiesta logica secondo me, ma Charlie aveva una visione chiara del percorso che doveva fare, - dice -."
    Dopo aver spiegato la necessità di operarsi, l'unica cosa a intralciarlo era il prezzo dell'intervento. Con l'aiuto di un suo amico, Poulson trovò la soluzione. Creando braccialetti di macramè da vecchie magliette del periodo pre-testosterone, cominciò a racimolare fondi. Con 3$ a braccialetto più i soldi tirati su con un concerto di beneficenza, ha racimolato molto di più rispetto alla somma che gli serviva, 5,900$.

    Adesso, dopo 6 settimane dall'operazione, Poulson sente che il più grande cambiamento non è avvenuto sul suo fisico ma sulla fiducia in se stesso.

    Sua madre lo guarda orgogliosamente, dicendo "Charlie è stato una bambina, un maschiaccio, una lesbica, una persona che ha transizionando e che ha finito il percorso; non so cos'altro possa diventare".


    Guarda il Video
    "Ho fatto! Ho fatto!" ride realizzando che non ci saranno altri interventi nel suo futuro, ma continuerà ad assumere testosterone per il resto della sua vita. Volendo essere una risorsa per gli studenti transgender, ha pianificato di continuare a far parte della community. Il suo Canale Youtube, SirMasterCharlie, documenta la sua transizione e offre risorse per coloro che dovranno fare il percorso
    "Le persone non hanno informazione, - dice. - Bene, io sono l'informazione."

    Fonti:
    http://www.lametamorfosiftm.com/2012/06/la...ulson.html#more
     
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    Altra storia curiosa e felice:

    La più vecchia trans cinese smette di nascondersi

    Yi Ling esce allo scoperto per comportarsi in maniera naturale almeno negli ultimi anni della sua vita. E il Partito non la condanna

    La Cina non è mai stata tollerante nei confronti degliomosessuali. E ancor meno è stata disposta ad accettare che uomini e donne potessero sentire la necessità di cambiare sesso.

    Questo però non significa che i transessuali nella Repubblica Popolare non esistano. Ma solo che, come succede in molti altri paesi del mondo, siano costretti a vivere nell'ombra. Fino a quando non trovano il coraggio per sfidare il sistema e una società fin troppo moralista e uscire allo scoperto. Come ha fatto in questi giorni Yi Ling ("ex" Qian Jinfan), una donna di 84 anni a cui non dispiace essere definita la "più vecchia transessuale cinese".

    Nel corso di un'intervista rilasciata alla BBC, Yi Ling ha spiegato di essersi accorta di "essere nata per essere donna" all'età di tre anni. Nonostante questo, ha vissuto tutte le più grosse rivoluzioni della Cina, dalla Lunga Marcia di Mao alla fondazione della Repubblica Popolare, dalla Rivoluzione Culturale a quella economica, "nei panni di un uomo". Del resto, in quegli anni nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di assumere un atteggiamento non conformista, visto che nei periodi più bui del regime anche la normalità poteva essere pagata con la vita.

    Per evitare di destare anche solo qualche sospetto, Yi Ling-Qian Jinfan ha curato con la determinazione di un uomo la sua carriera da funzionario pubblico e, a 54 anni, ha sposato una cinese parecchio più giovane di lei (allora ancora "lui") con cui ha avuto anche un figlio.

    Yi Ling ammette oggi di aver vissuto nel terrore di creare problemi ai suoi familiari uscendo allo scoperto. Una paura che l'ha indotta a evitare anche di vestirsi in una maniera che potesse anche lontanamente sembrare troppo poco maschile. Raccontando, non senza amarezza, che gli unici anni in cui si è sentita un po' più donna sono stati quelli della Rivoluzione Culturale: "eravamo tutti costretti a indossare gli stessi abiti. E dentro di me potevo liberamente sentirmi una donna: per la prima volta nella vita, mi vestivo come loro!". Negli anni successivi, per continuare a provare questa sensazione, Yi Ling ha custodito gelosamente un piccolo segreto: indossava un reggiseno sotto le camicie da uomo. Poi a un certo punto non ce l'ha più fatta. E ha deciso di uscire allo scoperto. Per concedersi il lusso di comportarsi in maniera naturale almeno negli ultimi anni della sua vita.

    Per Pechino l'omosessualità ha smesso di essere considerata ufficialmente un crimine nel 1997, ma per i cinesi i transessuali rappresentano una minaccia morale per gli adolescenti. Ecco perché ritengono sia opportuno che non appaiano sui media: solo qualche mese fa, ad esempio, alla famosa ballerina Jin Xing è stato impedito di fare il giudice in un programma televisivo perché transessuale.

    Una vicenda, questa, che rende ancora più importante il fatto che la storia di Yi Ling sia stata raccontata e non condannata anche dai giornali e dalle televisioni della Repubblica Popolare. Spingendo i più ottimisti ad immaginare che, anche se lentamente, la Cina stia davvero cambiando.

    di Claudia Astarita

    Fonte: PANORAMA.it
     
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    Un' altra storia Trans, sempre a lieto fine, di una persona che ha deciso di essere sè stessa a un' età matura..

    Il maestro agli alunni: "Cambio sesso, sarò Greta".
    L’annuncio alla scuola materna: mi hanno capito

    Gli alunni della terza classe della materna di Coteto, quartiere di periferia nella Livorno che non ti aspetti, stravedono per il maestro Fabio. «È bravo, bello ed è buono come la mamma», ha scritto un bambino. E in quelle parole, senza saperlo, ha descritto un capitolo importante della vita del suo insegnante. A settembre il maestro Fabio, premuroso con i suoi bambini come il più affettuoso dei babbi, diventerà la maestra Greta.
    «Sì, dopo una vita vissuta come una crisalide in un’identità non mia — dice Fabio Franchini, 46 anni, laureato Isef, per tre volte campione di pattinaggio e insegnante supplente alle elementari e oggi alle materne — ho deciso di cambiare sesso. Mi farò operare a Pisa.

    Da maestro a maestra, la scelta di Fabio

    Ho iniziato a prendere ormoni, tra poco farò un intervento per impiantare protesi al seno e a fine estate, finalmente, la fine di questo percorso. Avrei voluto cambiare sesso dodici anni fa, ma i miei genitori non erano d’accordo e io non ero pronto. Allora decisi di continuare a vivere nel mio bozzolo sbagliato». Fabio è una persona coraggiosa, dicono gli amici, un mix di gentilezza e rettitudine, professionalità e sensibilità. Cambiare sesso è sempre una scelta personale. Ma per un insegnante degno di questo nome una delle cose più importati sono i suoi alunni e anche i genitori di questi bambini. Così, un giorno, ha iniziato a raccontare tutto alle mamme. Temeva che il pregiudizio lo annientasse e potesse, ancora una volta, ritardare quel «passaggio » da un sé maschile a un sé femminile. «E invece sono state splendide — racconta — mi hanno aiutato, mi hanno detto che loro guardano nell’anima delle persone e che la mia era chiara e splendente ». Fabio si è commosso e si è ricordato quando, da bambino, collezionava bambole. Ne aveva 44, le amava e le curava come oggi fa con i bambini. Ma erano tempi bui, anche nella tollerante Livorno. E un giorno il suo babbo, orgoglioso di quel figlio campione nazionale di pattinaggio dal fisico atletico, le gettò nel cassonetto.

    I dirigenti scolastici non sembrano fare barricate. Però vogliono capire se i bambini avranno un impatto in questo cambiamento. «Nulla da dire sulla scelta personale di questo insegnante tra l’altro giudicato da tutti di valore — dice Elisa Amato, provveditore di Livorno — i bambini però sono molto piccoli e spero possano capire». Sarà un problema per quei bambini? «Assolutamente no per il fatto in sé — spiega Paolo Fuligni, psicologo e psicoterapeuta — semmai i problemi possono essere generati come riflesso dalle reazioni scomposte degli adulti». Ieri il maestro Fabio ha ricevuto tanti messaggi. E alcuni già come maestra Greta. Il più emozionante è stato quello di Bianca, la mamma di uno degli alunni. «Ho avuto la conferma di quello che pensavo. Lei è una persona meravigliosa, le mando tutto il mio affetto e la mia ammirazione, un appoggio e un bacio grande e un abbraccio forte anche da mio figlio Michelino e dal suo babbo. Benvenuta, Greta».

    di Marco Gasperetti

    Fonte: CORRIERE DELLA SERA.it
    Articolo originale: http://www.lametamorfosiftm.com/2012/07/il...l#idc-container
     
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    Condivido un altro successo, di questo papà e di sua moglie:

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=37...&type=1&theater

    Una storia molto dolce :wub:
     
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    Dall' Huffington post un' altra bella storia:

    Quasi ventidue anni fa nasceva Justine, la terza bambina dei miei più cari amici francesi. A tre anni circa Justine dichiarò a sua madre che non voleva mai più indossare un vestito. Thèrèse ha sempre rispettato le sue figlie, ha pensato un po stupita che le sarebbe passato prima o poi. Ma non le è passato. Justine non ha mai più messo un vestito.

    Io ero già consapevole di essere lesbica da un bel po e guardavo la ragazza crescere. Ho sempre pensato che anche lei fosse lesbica ed ero felice per lei: pensavo che quando sarebbe stata più grande ne avrebbe parlato liberamente ai suoi genitori perché c'eravamo noi che frequentavamo la loro casa e non sarebbe stato un trauma per loro come quando invece devi fare i conti con qualcosa che non era previsto. Insomma ero felice perché pensavo che per lei sarebbe stato più facile.

    Quando ebbe 12 anni circa, sua madre mi raccontò un po preoccupata che Justine ascoltava in continuazione una canzone della cantautrice Juliette Noureddine, una canzone intitolata "garçon manqué", letteralmente "ragazzo mancato" che narra le avventure di una ragazzina che sogna di superare delle prove terribili del tipo come arrampicarsi su vulcani e attraversare fiumi di lava bollenti per ottenere il premio tanto agognato: diventare un vero maschietto. Ma la bambina della canzone fallisce la prova finale e alla fine, come sempre per natale, riceverà le solite odiate bambole piuttosto che i vestiti di Zorro!

    Ho cercato di rassicurare la mia amica e le ho raccontato che nell'immaginario di tante lesbiche adolescenti c'è la voglia di essere un po maschio, magari "per potere meglio conquistare le ragazze appunto, sarebbe tanto più semplice in fondo!" Justine intanto cresce e mentre tutte le altre adolescenti smaniano per stare fuori e uscire con le amiche, lei sta in casa davanti al computer in compagnia di altri ragazzi.

    Due anni fa circa, Thérèse mi chiama molto turbata e mi racconta che sua figlia le ha parlato e le ha confidato che non ama il suo corpo, che questo corpo non le appartiene, che lei è un ragazzo da sempre e il suo sogno e fare sparire quei seni che la torturano.

    Ogni madre sarebbe stata scossa e anche io lo sono stata. Non sapevo cosa dirle, se non di starle accanto e ho aggiunto, credendoci, che quando si sarebbe innamorata di una ragazza che avrebbe amato il suo corpo, le sarebbe passato e avrebbe iniziato a essere più serena. Ma in fondo non ero più tanto convinta, io non ho mai voluto sbarazzarmi dei miei seni e le mie amiche lesbiche sono felici nel loro corpo e c'era qualcosa che turbava anche me.

    E poi Justine s'innamora di una ragazza e ne è ricambiata. Per un tempo è stata serena ed era bello vederla infine luminosa. Ma era l'amore ricambiato, non era perché si accettava come lesbica. Justine non era lesbica. Non lo è mai stata.

    E' sempre stato un ragazzo.

    Oggi, finalmente, si dichiara un uomo felice, "l'uomo più felice della terra" ha scritto qualche giorno fa sul suo profilo Facebook. Oggi, a quasi 22 anni, è nato Raphael, primo figlio maschio dei miei amici francesi. Dopo due anni di terapie, e 22 di calvario, ha il corpo che voleva avere da quando è stato capace, lui prima di tutti, di capire che quello in cui era nato non le apparteneva.

    Sono felice per lui. Ho spiegato a Lisa Marie che a Natale avremmo incontrato Raphael, come ogni anno, che la sua apparenza sarà cambiata ma che è sempre lui, che è sempre quel ragazzo un po' timido e segreto che l'ha sempre amata e ha sempre giocato con lei. Lisa è turbata, è un po normale. Anche io e non vedo l'ora di vederlo per abituare il mio sguardo alla sua nuova forma e incontrare finalmente, lui, un uomo felice.

    Felice e anche fortunato di avere avuto i suoi genitori sempre accanto.


    SEGUI L'HUFFPOST
    http://www.huffingtonpost.it/giuseppina-la..._b_2264594.html
     
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    La storia di una scienziata colombiana, Trans e omosessuale, Brigitte Baptiste, direttrice di un istituto che si occupa di ambiente.

    Al di là delle difficoltà dovute al suo aspetto, è una persona che si è fatta valere per la sua intelligenza:



    http://www.noticiascaracol.com/nacion/vide...rno-de-colombia
    http://lasnotasdepastor.blogspot.it/2012/1...aptiste-la.html
     
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    Galleria di Artisti:

    http://www.huffingtonpost.it/2014/03/28/10...s#slide=3560245
     
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    Aggiungiamo alla carrellata la scrittrice Janet Mock:
    http://www.amazon.com/Redefining-Realness-.../dp/1476709122/
     
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    http://corrierefiorentino.corriere.it/fire...677315505.shtml

    Il coraggioso vicesindaco di Viareggio.
     
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