Christabel e Geraldine - una strana notte, nei versi di Coleridge

una storia romantica, nel senso letterale del termine

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  1. Nuur
     
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    Nel castello di sir Leonine vive la figlia Christabel. Una notte si reca nel bosco per pregare il cavaliere suo fidanzato; nel folto del bosco incontra la bellissima Geraldine, che le racconta d'essere stata rapita ed abbandonata da cinque briganti. Per quella notte Christabel le offre ospitalita` nella sua stanza, senza svegliare sir Leonine.
    Parlano della madre morta di Christabel, poi Geraldine, ancora sotto shock vede il fantasma della madre e la discaccia, sostenendo che per quell'ora Christabel è solo per lei. Beve del cordiale e di colpo al posto della sfiancata Geraldine appare un'alta e bellissima signora, che chiede a Christabel di spogliarsi per mettersi a dormire. Ma non riesce a dormire, così si mette su un gomito a guardare Geraldine, poi con mano tremante le slaccia i vestiti. Geraldine ha gli occhi aperti e fissi, poi, con uno scatto d'orgoglio abbraccia Christabel, a cui aggiunge "nel toccare questo seno (quello di Geraldine) sei diventata muta" e poi "tu conosci questa notte e conoscerai domani la mia vergogna e il sigillo del mio dolore".
    Non è dato sapere che accade nel mezzo, la poesia continua con un sogno confuso di Christabel, Geraldine che si sveglia al cinguettare degli uccelli e stringendo tra le braccia Christabel la vede piangere e ridere nel sonno, scalciando con i piedi, come se avesse una visione dolce.

    La storia continua oltre a questo brano: alla mattina si presenta a sir Leonine, che resta turbato nell'apprendere che Geraldine è la figlia di lord Roland, un amico di vecchia data con cui ha litigato, ma vedendo questa meravigliosa figlia si convince a far pace, e comanda al bardo Bracy d'andare ad avvertire lord Roland e ad invitarlo al castello; Bracy però non vuole partire: ha fatto un sogno premonitore, e Christabel, che vede come Geraldine stia conquistando suo padre, gli si butta ai piedi e lo supplica di cacciarla via, ma, sdegnato per tanta inospitalita, sir Leonine ordina a Bracy di partire e s'allontana con Geraldine.

    Una storia strana, da cui ho preso i pezzi della notte delle due ragazze, di cui mi ha incantato il tono molto romantico e sognante.





    fingersmith_episode_1_22

    [...]

    Ella regolò la lampada, e la rese brillante,
    e la lasciò dondolare avanti ed indietro,
    mentre Geraldine, in infelice difficoltà,
    si accasciò sul pavimento.
    -O esausta dama, Geraldine,
    ti prego, bevi questo cordiale!
    È un vino dai poteri miracolosi;
    mia madre lo fece con fiori silvestri-

    -E tua madre avrà pietà di me,
    che sono una ragazza completamente abbandonata?-
    Christabel rispose – Povera me!
    ella morì nell’ora in cui io nacqui.
    Io ho udito il frate dai capelli grigi raccontare
    come sul suo letto di morte ella disse,
    che ella dovrebbe udire la campana del castello
    battere le dodici nel mio giorno di nozze.
    O cara madre! che tu fossi qui! –
    -Io vorrei-, disse Geraldine, -che ella lo fosse!-

    Ma presto con voce alterata, ella disse
    -Via, errante madre! Smunta ed addolorata!
    Io ho la forza di ordinarti di scappare.-

    Ahimè! cosa affligge la povera Geraldine?
    Perché fissa con occhio sconvolto?
    Può lei la morta senza corpo scorgere?
    E perché con voce vuota piange,

    -Via, donna, via! questa ora è mia!
    Sebbene tu sia il suo spirito protettore ,
    Via, donna, va’ via! E’ stata data a me-

    Così Christabel si inginocchiò accanto alla dama,
    ed innalzò al cielo i suoi occhi così azzurri
    -Ahimè! lei disse, questa orribile cavalcata (quella dei briganti che l’hanno rapita)
    Cara dama! ti ha sconcertata!-

    La dama si asciugò la sua umida fredda fronte,
    e fievolmente disse: -È finita adesso!-
    Nuovamente il vino di fiori silvestri ella bevve:
    i suoi chiari, grandi occhi incominciarono a brillare lucenti,
    e dal suolo dove era sprofondata,
    un’alta signora apparve dritta:
    ella era molto bella da vedere,
    come una dama di un paese lontano.


    E così l’alta dama parlò -
    -Tutti quelli che abitano nell’alto cielo,
    ti amano, santa Christabel!
    E tu ami loro, e per amor di loro,
    e per il bene che mi è successo,
    persino io in ciò che posso cercherò,
    bella ragazza, di ricompensarti bene.

    Ma adesso svestiti; perché io
    debbo pregare, prima che giaccia nel letto.-’
    Disse Christabel: -Così sia quel che sia!-
    E mentre la dama ordinò, lei fece.

    Le sue delicate membra ella denudò
    e si sdraiò nel sua bellezza.
    ma attraverso il suo cervello di bene e male
    tanti pensieri si muovevano avanti e indietro,
    che era vano chiudere le sue palpebre;
    così in mezzo al letto si alzò
    e sul suo gomito si reclinò
    per guardare dama Geraldine.

    Sotto la lampada la dama si inchinò,
    e lentamente girò i suoi occhi attorno;
    poi facendo un forte respiro,
    come uno che rabbrividisse, ella slacciò
    la cintura sotto il suo seno:
    la sua tunica di seta, e la camiciola intima,
    fece cadere ai suoi piedi, ed in completa visione,
    osserva! il suo seno, e metà del suo fianco -
    Una visione da sognare, da non poter proferire.

    Tuttavia Geraldine né parla né si muove;
    Ah! che sguardo colpito era il suo!
    Profondo dentro lei sembra che stesse
    alzando qualche peso con cattivo sforzo,
    guarda la ragazza e cerca indugio;
    poi, improvvisamente, come sfidato
    si ricompone con orgoglio,
    e si sdraiò accanto alla ragazza.
    E nelle sue braccia la ragazza prese,
    -Eh, buon giorno!-

    E con bassa voce e addolorato sguardo
    queste parole disse:
    -Nel toccare questo seno si generò un sortilegio,
    che è padrone della tua parola, Christabel!
    Tu conosci questa notte, e conoscerai domani
    questo marchio della mia vergogna, questo sigillo del mio dolore;
    ma vanamente tu combatti,
    perché hai solo il potere di dichiarare
    che nella opaca foresta tu udisti un basso lamento,
    e trovasti una lucente dama, immensamente bella;
    e la portasti a casa con te in amore a carità,
    per proteggerla e ripararla dall’aria umida.’-

    (…)
    Una stella è tramontata, una stella è sorta,
    O Geraldine! giacché le tue braccia
    sono state la prigione dell’incantevole dama.
    O Geraldine! un’ora tua -
    hai fatto tutto ciò che volevi.
    Tutti gli uccelli notturni a quel ora erano quieti.
    Ma adesso sono giubilanti di nuovo,
    Dalla rupe alla torre,
    Tu-wu! Tu-wu!
    Dal bosco alla collina!

    E vedi!
    La dama Christabel
    si riprende dal sua trance;
    Le sue membra si rilassano, il suo aspetto
    diventa triste e soffice; le lisce sottili palpebre
    si chiudono sopra i suoi occhi; e lagrime versa -
    grandi lacrime che lasciano le ciglia lucide!
    e spesso per un po’ sembra sorridere
    come i bambini ad una luce improvvisa!
    Si, lei sorride, e lei piange,
    come una giovane eremita,
    bella nella “natura allo stato selvaggio”
    come chi, pregando sempre, prega nel sonno.
    e, se lei si muove senza requie,
    forse, è solo il sangue così libero
    che ritorna e freme nei sui piedi.

    Senza dubbio,ella ha una visione dolce.

    E se fosse il suo angelo custode,
    E se sapesse che sua madre vicina?

    Ma lei questo lo sa, nelle gioie e nei dolori,
    che i santi aiuteranno se gli uomini chiameranno:
    perché il cielo azzurro si china su tutti.
     
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  2. FedericoDiceva
     
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    Mentre alcuni critici moderni si concentrano sulle letture lesbiche e femministe del poema, un'altra interessante interpretazione è quella che esplora la presenza demoniaca che sottolinea gran parte dell'azione. Geraldine, che inizialmente sembra essere un'immagine quasi speculare di Christabel, viene in seguito rivelata come molto più complessa, sia sessualmente che moralmente.
    Secondo Pinaki, Coleridge, che inizialmente era profondamente influenzato dalla filosofia femminista e dallo stile di vita d'avanguardia di Mary Wollstonecraft, avrebbe potuto riesaminare la validità e la portata dell'utilizzo delle proposte di Wollstonecraft nella vita quotidiana delle donne europee della fine del XVIII secolo.

    Christabel esercitò una certa influenza su Edgar Allan Poe, in particolare il suo poema "The Sleeper" (1831).

    Leggi articolo originale: Infonotizia.it
     
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1 replies since 28/2/2012, 16:20   4071 views
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